Chiesa Santa Bibiana

rettoria

Sulle pareti della navata centrale vi è una serie di affreschi, ognuno illustrato in basso dalla rispettiva didascalia. Si riferiscono alla vita e al martirio della Santa. La decorazione, secondo una concezione tardo-cin­quecentesca, mostra una sequenza di grandi quadri, entro cornici sormonta-te da targhe e festoni.

Sulla destra, entrando, vi è il ciclo di Agostino Ciampelli e della sua scuola, eseguito negli anni 1624-25 e riferentesi al martirio della Santa e alla storia della chiesa: la salma della Santa abbandonata nel "Forum tauri", proprio nel luogo dove l'im­peratore Giuliano aveva professato la sua apostasia; la sepoltura della Santa, compiuta dal presbitero Giovanni; l'erezione della chiesa ad opera della matrona Olimpina. A questi episodi sono intercalate le figu­re di Olimpina e Dafrosa, entro nic­chie sulle cui cornici sono raffigurate cornucopie ricolme di fiori e frutta; nella parte superiore si trovano cop­pie di angioletti che sostengono i car­tigli con il nome dei personaggi e nella parte inferiore due angeli che mostrano lo stemma di Urbano VIII con le api barberiniane.

Sulla sinistra, partendo dall'altare, troviamo il ciclo di Pietro Berrettini, detto Pietro da Cortona (1596-1669), realizzato fra il 1624 ed il 1626: il processo di condanna e la morte di Demetria, sorella di Bibiana, mentre professa la fede; la matrona Rufina che, in tutti i modi, cerca di indurre Bibiana a rinnegare la fede; la flagellazione della Santa legata alla colonna. Ai vari episo­di sono intercalate le figure del padre San Flaviano e della sorella Demetria, ugualmente entro comi­ci con cornucopie ricolme di frutta e fiori e sotto angioletti che sorreggono lo stemma urbaniano.

Secondo alcuni studiosi, "nonostante i rapporti poco cordiali tra Pietro da Cortona e il Ciampelli, tra i due vi fu un'indubbia collaborazione nell'eseguire tutto il ciclo".

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